Massimo Troisi – 25 anni senza il grande artista
Un uomo e un attore così era ed è il simbolo di quanto l’Italia può essere pulita e bella.
Un cuore buono, dolce, umile e poetico.
Impossibile non amarlo.
Impossibile non farsi travolgere dalla sua passione autentica e sincera.
Massimo Troisi era poeta nell’animo e nel cuore, napoletano fino al midollo, nato a San Giorgio a Cremano, capace di far innamorare il mondo della sua parlata smozzicata, timida e audace, allegra e malinconica.
Ti bruciava e ti distruggeva il cuore, lasciandotelo più pulito e più sano di prima.
Sei sempre con noi.
Caro Massimo Troisi, a te che l’Italia più buona si appella, perché se siamo stati degni di averti, allora c’è speranza per tutti. Simbolo di quella Napoli troppo poco raccontata e troppo spesso dimenticata, quella di Pino Daniele, quella del cuore generoso dei napoletani, capaci di darti l’anima e anche di più.
La Napoli più bella e sincera, che combatte a testa alta le ingiustizie, la camorra e il malaffare, con generosità, altruismo e sorridendo tra le lacrime. Perché la forza di Massimo Troisi era anche quella. Sorridere e piangere insieme, senza maschere, artifici, lontano anni luce dal super macho che ci viene sempre troppo spesso raccontato. Un eroe che rivoluziona silenziosamente un mondo e nel contempo lo racconta, senza veli, senza volgarità.
Poco dopo la tua morte, Il postino arrivò quasi agli Oscar, non sappiamo quanto fosse sincera l’Academy in questo ma dopotutto che importa?
Conoscendoti avresti riso schernendoti del tutto. Pensando che fossero matti. Ora i tuoi film sono studiati nel mondo, ovunque, ci sono i festival in tuo nome ma ammetto che avrei voluto un po’ di più. 42 anni sono pochi. Troppo pochi. Avresti potuto darci ancora molto e non ci è stato concesso.
Forse non ce lo siamo meritati, forse qualcuno ti voleva lassù.
Non so se saresti stato felice di vedere ora l’Italia ma non è il momento.
Voglio solo renderti grazie per quello che ci hai saputo dare, fino alla fine, non piegato da una malattia divorante, segno palese che non esiste nulla che possa divorare l’anima sincera di un uomo.
Grazie Massimo Troisi
Grazie per avermi mostrato che possono esserci uomini migliori, come te.
Sei riuscito a prendere in giro e nel contempo a renderci umano un genio come Leonardo da Vinci, “insegnandogli” a costruire una locomotiva nel meraviglioso “Non ci resta che piangere”, sei riuscito a ridere dell’amore “Pensavo che fosse amore e invece era un calesse” e sei riuscito a regalarci il ritratto autentico e struggente di un comune postino, mostrandoci come anche la persona meno istruita può essere un poeta, se ha un animo puro e sincero come il tuo. Non potevi regalarci commiato migliore, attraverso quel mare così bello e sincero come i tuoi occhi neri e dolcissimi.
Grazie Massimo Troisi per avermi fatto amare ancora di più Napoli, la sua gente e la nostra Italia.
Grazie per averci fatto capire che il dialetto è una forza e una ricchezza per avvicinare le persone e non per allontanarle.
Grazie per tutto.