CELTIC LEGENDS, LA DANZA IRLANDESE A LUGANO

Mancano pochi giorni all’atteso ritorno di Celtic Legends a Lugano, lo spettacolo di danza irlandese che sta spopolando in tutta Europa e che ha già fatto tappa all’auditorium del palazzo dei Congressi a dicembre 2016. La compagine metterà in scena uno spettacolo tutto nuovo, con scene, luci e costumi rinnovati e le sempre trascinanti coreografie di Jacintha Sharpe: 15 ballerini accompagnati da 5 musicisti sotto la guida di Sean McCarthy, di cui abbiamo già conosciuto la simpatia poco più di un anno fa.

Saranno due ore imperniate sulla storia millenaria e le tradizioni dell’Irlanda, non in chiave nostalgica ma assolutamente vive e vissute. Del resto la danza irlandese sta spopolando anche in Italia e nel resto d’Europa, col moltiplicarsi di serate a tema, festival, e naturalmente corsi di danza. Basti dire che nella sola Lombardia ci sono due accademie di danze irlandesi con un totale di una dozzina di sedi tra tutt’e due! E che al Busto Feis (le gare internazionali tenutesi a febbraio a Busto Arsizio) hanno partecipato circa 150 ballerini (dai 6 ai 64 anni) provenienti da 12 nazioni.

Ma cos’è la danza irlandese? Per i profani significa soprattutto un frenetico battito di piedi, ritmi incalzanti alternati a melodie dolcissime e struggenti quasi fatate, costumi scintillanti ricoperti dagli inconfondibili motivi celtici (qualcuno ha visto il Libro di Kells conservato al Trinity College di Dublino?).
Per approfondire diciamo innanzitutto che esistono danze di gruppo e danze solistiche; le danze possono prevedere un gruppo composto da un numero indefinito di coppie, oppure dei “set” con un numero preciso (di solito sono 4 coppie). Le coreografie degli spettacoli prevedono di solito sia danze di gruppo, sia coreografie teoricamente “per solisti” ma con tanti ballerini disposti in fila che eseguono i medesimi passi; e poi le combinazioni sono infinite.

Le ragazze indossano di solito gonne corte e svolazzanti, a volte con piccoli lembi drappeggiati dietro come mantelline; i ragazzi pantaloni lunghi e camicia e spesso un gilet abbinato, a seconda dell’eleganza desiderata. Gli abiti da competizione ricamati possono costare migliaia di euro. Le calzature sono sostanzialmente simili per maschi e femmine: le “light shoes” sono simili alle scarpette da mezza punta della danza classica, ma più robuste, solitamente nere e dotate di lacci molto lunghi che vanno incrociati più volte e passati anche sotto la soletta. Le “heavy shoes” (che si portano dal secondo o terzo anno di studio) sono dei mocassini stringati con l’aggiunta di un cinturino anteriore con fibbia (spesso di forme fantasiose), con punta e tacco in vetroresina o materiale analogo, simili alle scarpe da tiptap ma con l’importante differenza che… non si batte il tacco: si batte in genere la punta oppure la suola intera, di piatto. I più esperti si cimentano anche in passi sulle punte come i ballerini classici, perché questi mocassini hanno il blocco anteriore piatto, appositamente costruito.

I passi hanno nomenclatura ovviamente in inglese e con suoni chiari e accattivanti: jump, cut, side-step, back, hop, shuffle, treble, heel&toe eccetera. La trascrizione mnemonica di un pezzo di coreografia di danza tradizionale può suonare circa così: cut & back & one two three, cut & back & 1 2 3, jump two three, jump two three, oppure: jump two three four five six seve, jump 2 3, jump 2 3, jump 2 3 4 5 6 7, hop-hop and back 2 3.

Vi abbiamo incuriosito a sufficienza? Non vi resta che venire a Lugano giovedì 22 febbraio alle 20.30, ci sono ancora posti liberi e con ottime offerte, è possibile parcheggiare direttamente al Centro Congressi (ma ci sono anche parcheggi gratuiti la sera, poco lontano, se volete godervi Lugano la nuit), all’interno servizi e bar.

mail: info@teatrosullago.net

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