Visitabile ancora per un mese, “Preraffaelliti – Amore e desiderio” è una mostra da non lasciarsi sfuggire. Che li si ami o li si odi, c’è da passare a Palazzo Reale di Milano e lasciarsi affascinare da questa mostra che non è una “semplice” esposizione di quadri.
Le opere esposte (provenienti dalla Tate Britain, già National Gallery) son ben ottanta (di 18 artisti), non solo dipinti ma anche schizzi e disegni, e la quantità non stanca (anzi… personalmente ero dispiaciuta di essere giunta all’ultima sala) perché i pezzi non sono affastellati uno sull’altro ma casomai corredati da carte preparatorie o affiancati da altre opere di soggetto simile o complementare. C’è respiro tra una e l’altra, e il corredo esplicativo è efficace: abbiamo i grandi pannelli riassuntivi, le cronologie, le didascalie ovviamente… e le audioguide, che NON ripetono quanto già vediamo scritto, ma riassumendone l’essenziale spaziano poi su dettagli inesplorati e storie non altrimenti raccontate.
Oltre ai temi della pittura preraffaellita, che vuole rifarsi alla purezza dell’arte medievale prima di Raffaello Sanzio ove la realtà non veniva ancora sacrificata alla bellezza, viene esplorata la storia della Confraternita in sé, fondata ufficialmente nel settembre 1848 da John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Ford Madox Brown, William Trost Richards, William Morris, Edward Burne-Jones e il tardivo John William Waterhouse (ed altri ancora): i loro rapporti di amicizia e/o di parentela, le vicissitudini familiari, i tormenti sentimentali o religiosi (di alcuni si ricorda la vicinanza al Cardinale Newman e il passaggio al Cattolicesimo… salvo poi tornare in seno all’Anglicanesimo per amore di una donna… eccetera). E poi vediamo il loro influsso non solo sull’arte ma anche sulla società, sulla moda, sul modo di vedere la donna: a confronto con le esili e “imbastite” dame vittoriane, colpiscono queste modelle dalla bellezza molto più carnale (chiome rosse al vento, labbra carnose, espressione sognante ma anche sensuale e a volte inquietante…), dalla vita spesso movimentata, mogli sorelle e amanti, che avviarono una rivoluzione con i loro abiti colorati, sciolti e senza corsetto… Modelle che spesso sono artiste loro stesse.
I temi, dicevamo: c’è il Medioevo e i grandi temi letterari (soprattutto danteschi e shakespeariani), c’è la storia patria e l’ispirazione biblica, ci sono i paesaggi, i ritratti, e i grandi temi sociali del loro tempo. I quadri scelti per la promozione sono ovviamente tra i più significativi: Ophelia di John Everett Millais, che in nome della pittura realistica trascorse cinque mesi sulle rive del fiume Hogsmill a riprodurre ogni fronda e ogni filo d’erba, per poi assoldare Elizabeth Siddal (in seguito moglie di Rossetti) per la parte della fanciulla affogata, dipingendola mentre era immersa per ore in una vasca da bagno (che ovviamente si raffreddò causandole una seria malattia). Poi la sfarzosa e prorompente Monna Vanna di Dante Gabriel Rossetti (titolo originario: Venus Veneta), utilizzata per la locandina. E naturalmente la straziante Lady of Shalott di John William Waterhouse, ispirata all’omonimo poema di Tennyson sulla fanciulla che, costretta da una maledizione a guardare la vita esterna alla sua torre solo attraverso uno specchio, sceglierà di partire verso la libertà e la morte.
Ma le opere che più mi hanno trasmesso emozione sono due: Il canale della Manica visto dalle scogliere del Dorset di John Brett, un paesaggio marino di una profondità incredibile, con squarci di luce che penetrano attraverso le nubi e raggiungono la superficie dell’acqua tumultuosa, tanto da dare un senso di vertigine; e La valle del riposo di Millais, che ritrae un piccolo cimitero conventuale nella campagna con due monache che scavano una nuova fossa, sullo sfondo il muraglione del convento, un minuscolo campanile e un crepuscolo sereno.
Curata da Carol Jacobi con il contributo scientifico di Maria Teresa Benedetti, la sponsorizzazione di ATM, COOP e Trenitalia nonché il sostegno de La Rinascente, la mostra è visitabile fino al 6 ottobre 2019 tutti i giorni con orario continuato 9.30-19.30 tranne il lunedì (solo pomeriggio 14.30-19.30) e prolungamento serale fino alle 22.30 il giovedì e il sabato; biglietto intero 14 euro, con varie riduzioni per famiglie, gruppi e scuole, prenotabili online a data fissa o a data aperta. Infoline tel. 02 54914 sito internet https://www.palazzorealemilano.it/mostre/amore-e-desiderio .
E per chi ne avesse l’opportunità, c’è Pre-Raphaelite Sisters a Londra dal 17 ottobre alla National Portrait Gallery.