Nuova intervista per la nostra rubrica sugli autori esordienti, in collaborazione con il gruppo Use Book Love
Questa volta abbiamo incontrato Alessandro Petrelli, autore di Oltre la finestra.
Cominciamo con le domande di Simona Ingrassia.
Nella tua biografia c’è scritto che sei un appassionato di musica. Hai un artista preferito in assoluto e se si, chi?
Certo, ascolto musica di diversi generi ma ultimamente ascolto molto la musica classica. Ludovico Einaudi è il mio preferito.
Quanto la musica ha influito sui tuoi scritti?
Direi che la musica che ascolto è un tantino differente dal genere che scrivo. Essa trasmette tranquillità, il mio genere trasmette tensione e paura.
Se dovessi scegliere una colonna sonora per le tue storie sapresti quali pezzi indicare?
Sicuramente sceglierei colonne sonore di film horror o thriller.
Dici di amare l’horror e i thriller per cui la domanda è d’obbligo: chi è stato il tuo maestro?
Mi ispiro a Stephen King e Dan Brown. Anche se sono molto molto difficili da imitare, direi.
Chi ti ha fatto venire voglia di prendere in mano la penna e scrivere le tue storie?
Forse più Dan Brown.
C’è un genere o un tipo di narrativa che non è proprio nelle tue corde? E perché?
Per ora ti risponderei: qualsiasi genere che non sia horror o thriller, ma nella vita mai dire mai.
Domande di Gigliola Foglia.
Come sono ‘entrate’ le tradizioni del Salento nel suo libro?
Amo la mia terra e non potevo che renderle omaggio immortalandola nel mio libro.
Nella sua biografia vi è scritto che ha studiato arte ma lavora nella medicina e scrive horror? qual è la genesi di un curriculum che spazia così ampiamente?
Sono un tipo che ci mette poco ad appassionarsi a qualcosa. Per questo a volte intraprendo strade diverse. Questa caratteristica implica però un difetto: a volte lascio a metà dei progetti per dedicarmi ad altri.
Domande di Chiara Liberti.
Da dove nasce tanto interesse per il colpo di scena? Viene pianificato fin dall’inizio della stesura del romanzo o è una svolta che viene cercata man mano che la scrittura avanza?
Mentre leggo oppure mentre guardo un film, la cosa che più mi fa “alzare i peli delle braccia” è il colpo di scena, rendermi conto che la verità era davanti ai miei occhi eppure non riuscivo a vederla. È una sensazione stupenda. I colpi di scena sono difficili da programmare e per questo meritano del tempo. Li pianifico sempre prima di cominciare a scrivere.
Domande di Roberta Marani.
Cosa ti ha spinto a scrivere? Necessità, voglia, desiderio..?
Desiderio di avere delle storie tutte mie. Necessità di esternare qualcosa che siamo altrimenti costretti a tenere dentro. Voglia di fare qualcosa di diverso.
Cosa ti piacerebbe fare nel prossimo libro che non hai potuto scrivere in questo?
Devo essere sincero: nel primo libro non ci ho messo l’impegno che avrebbe meritato. Questo perché inizialmente scrivi senza sapere se un giorno il tuo lavoro verrà pubblicato o meno. Nel prossimo libro, quindi, ci metterò più impegno sia nella scrittura sia nei dettagli. Cosa che non ho fatto con il primo.
Domande di Silvia Azzaroli.
Da dove nasce il tuo amore per horror e thriller? Li ritieni i generi più completi? Ne ami anche altri?
È qualcosa di naturale credo. È come chiedere: perché il tuo colore preferito è il rosso? Forse non c’è una risposta o forse si. Ma è un qualcosa di “congenito” quasi. Ritengo che questi generi siano pieni di tensione, paura, brividi ed emozioni forti… e amo queste caratteristiche.
Accetteresti di scrivere un libro su un genere che non ami solo per sfida?
Potrei accettare ma forse non ci riuscirei.
Il titolo “Oltre la finestra” è per caso un omaggio al celebre giallo di Hitchcok, “La finestra sul cortile”?
No. È stato scelto per caso.
Quali sono gli autori, anche cinematografici, che ti hanno influenzato?
Dan Brown dal punto di vista letterario. Anche dal punto di vista cinematografico sono stato influenzato tantissimo ma sceglierei diversi autori e diversi film.