Il mio personale benvenuto a Clara Cerri, scrittrice, tra gli autori letterari che ci propongono i loro lavori e che si meriterebbero certamente più visibilità.
Il romanzo di Clara Cerri lo merita davvero. ll romanzo “Lettere fra l’erba” è bello, bello, bello.Lettere fra l’erba è scritto come romanzo su due punti: Il ritorno dal collegio di Isabella che vuole sapere la verità sulla morte della sua mamma e questa mamma, Ilaria che non appare come fantasma o come spirito ma come persona ancora viva e palpitante.
I personaggi si muovono su due fronti. Gli anni giovanili dei protagonisti, che attualmente sono adulti, sono i primi anni 90 con il movimento della Pantera e la Prima guerra nel Golfo, mentre Isabella li vive ora , con tutti i suoi 16 anni, l’amore per il teatro e un padre apparentemente distratto.
Nulla è lasciato al caso: Isabella a teatro è Titania regina delle Fate(Sogno di una notte di mezza estate, Shakespeare) che si sveglia dal sonno, come si sveglia Isabella che, nel tornare a casa, vuole la verità sulla mamma. La citazione dell’Evangelista Matteo è invece relativa alla guarigione di un cieco. Isabella deve svegliarsi e vedere, e sarà la sua guarigione.
Bellissima la descrizione del sonno ristoratore di Isabella dopo aver scoperto la verità; mamma e figlia, finalmente possono avere quella pace e quel sonno che meritano.
Le 358 pagine sono scorrevoli e ad un punto vuoi sapere la verità, tu lettore, esattamente come la vuole sapere Isabella. Si capisce infatti che ci sia un colpo di scena, ma non si sa quale e la lettura procede spedita. Rimane un senso di dolore al papà di Isabella che verrà con il tempo stemperato.
Lettere fra l’erba è ben scritto, ben concepito e Clara Cerri dimostra una capacità letteraria notevole, scrive davvero bene e spero anche di leggere altri suoi lavori.
In bocca al Lupo, Clara!