C’è tempo fino al 4 marzo per visitare “A Human Adventure”, grande mostra sulla conquista dello spazio allestita allo Spazio Ventura XV, in via Ventura non lontano dalla stazione di Lambrate. Già questo quartiere milanese è tutta una sorpresa, accostando il villino fin de siècle al condominio, l’edificio ultramoderno con giardino verticale all’archeologia industriale.
L’esposizione firmata John Nurminen Events ha già fatto il pieno di famiglie e scolaresche, grazie anche al bookshop conclusivo e alle offerte speciali per gruppi.
All’allestimento si accede attraversando un ponte metallico in tutto simile a quello usato dagli astronauti per accedere ai veicoli spaziali, per sbucare però in un atrio tutto di fantasia dedicato ai “sognatori”: gli scrittori e cineasti che hanno sognato e raccontato la conquista dello spazio, da Verne a Wells, da Burroughs a Fritz Lang; biografie, foto e filmati vengono proposti dentro una suggestiva struttura in stile cyberpunk.
Alcuni pannelli raccontano poi la corsa, anzi la rincorsa tra USA e URSS per i primi passi tra le stelle, con il lancio dello Sputnik, la cagnetta Laika, i primati, e le biografie parallele dei primi uomini lanciati nello spazio dalle rispettive nazioni, ovvero Yuri Gagarin e Alan Shepard.
La mostra entra nel vivo con la rassegna tecnologica dedicata sia ai vettori veri e propri, sia all’equipaggiamento e macchinari utilizzati per assicurare la sopravvivenza degli astronauti; parte del materiale è originale e parte ovviamente riprodotto nei dettagli. Abbiamo quindi muso e plancia dello Shuttle Columbia a grandezza naturale, e modellini in scala dei razzi divisi nei vari stadi; reperti della “Liberty Bell” recuperati sul fondo dell’oceano, computer, parti di motori, un enorme paracadute utilizzato per il rientro delle prime navicella, ma anche ‘vere’ tute spaziali, cibo liofilizzato preparato per le prime spedizioni, e altre “utilità” compreso il… pannolone.
Non mancano le biografie degli scienziati e ingegneri che hanno reso possibile tutto ciò, varia documentazione filatelica e giornalistica, e un filmato in dissolvenza “In Memoriam” dedicato ai caduti.
Forse un po’ “tecnica” per chi come me è digiuno di ingegneristica, ma comunque affascinante, la mostra presenta anche due impianti diciamo così “ludici”: uno è una cabina rotante simile ai simulatori utilizzati per l’addestramento degli astronauti abituandoli alle accelerazioni e alla diversa gravità, accessibile (con biglietto a parte) ai bambini (con una certa altezza minima) e agli adulti purché in perfetta salute e non sofferenti di cuore, di claustrofobia ecc. L’altro è il Magic Planet, un grande globo luminoso e rotante che cambia aspetto a seconda che sulla consolle si scelga Terra, Luna, Marte o lo spazio esterno; sul touch screen si possono poi richiedere varie informazioni sulle esplorazioni passate, presenti e future dell’ambito scelto.
Infine una curiosità potenzialmente “gustosa”: nei pressi ho notato un locale che propone spuntini di mare anche da asporto, con una singolare autopresentazione… il pannello sulla porta spiega infatti che lì si vendono specialità del Sud Italia e non piatti da gran gourmet, che in cucina “non c’è Gordon Ramsey” ma “c’è Nino”, e che bisogna avere pazienza se si trova un po’ di coda. Purtroppo non ho potuto fermarmi ad assaggiare, ma se capitate nei paraggi a un orario idoneo, può valerne la pena.
Mostra aperta da lunedì a domenica h. 10-19.30, biglietti di varie tipologie e prezzi, possibilità di cene aziendali con presenza di astronauti e scienziati, call center +39.02.99901922.