Marco Sonaglia è insegnante presso l’Accademia dei Cantautori di Recanati
ed è una delle voci e delle menti più interessanti tra i cantanti indipendenti.
Abbiamo voluto ascoltare “Ballate dalla grande recessione” ,
due volte per poterlo comprendere appieno.
E’ un disco complesso, come ben dice il cantautore .
Vi sono rimandi a Francesco De Gregori e Fabrizio De André,
financo a Francesco Guccini, i ‘grandi’ della musica italiana dei passati decenni.
Tuttavia confessiamo di averci visto anche riferimenti a Lucio Battisti di Anima Latina,
ad esempio in “Ballata per una ballerina”,
ardente e delicata danza contro ogni tipo di guerra,
che stritola il cuore, fino a star male
In alcune ballate, come in “Primavera a Lesbo”,
si parla di drammi attuali, come i profughi rinchiusi nei centri nell’isola di Lesbo,
dove solo mani pietose e compassionevoli aiutano queste vite dimenticate
dalla “saggia” Europa.
Tragedie raccontate usando le regole contro la pandemia di SARS – Cov2 2019,
rendendo il tutto più tragico e beffardo.
Potendo percepire persino un rapace che danzava nel cielo, in una prateria sconfinata.
Un condor, per la precisione, come nella celebre “El Còndor Pasa”
In altre vi era anche il suono di un’armonica, che, di nuovo, ci portava in alto in cielo,
tramite le strane creature de “Il mio vicino Totoro” di Hayao Miyazaki.
Ascoltare “Ballata per Cuba” e diteci se non pensate a Totoro…
Solo che mentre nel film di Miyazaki i sogni diventano realtà,
qui si racconta dei sogni traditi della rivoluzione cubana.
Le sonorità sono buone, evocative ed emotivamente molto coinvolgenti.
Forse chi è abituato ad ascoltare grandi produzioni di artisti affermati potrebbe trovarle un po’ ruvide, poco rifinite ma questo non si deve certo a limiti dell’autore, manca probabilmente soltanto la mano di una buona casa di produzione.
La parte melodica quindi andrebbe solo leggermente affinata ma il materiale “un po’ grezzo”, se posso permettermi, è di fattura pregiata.
E, tanto per esempio, la parte di chitarra elettrica di “Ballata per Stefano” strappa brividi anche a un vecchio metallaro.
Il pezzo parla della nota e triste vicenda di Stefano Cucchi, empatizzando con il giovane geometra e la sua famiglia.
E dimostra il coraggio di non trattare i soliti temi, del ti lascio, ti amo, ti prendo, che francamente proprio hanno stufato.
L’album è terribilmente, inevitabilmente attuale e ci rimette davanti a quelle cose che stanno succedendo intorno a noi e vicino a noi ma che noi rifiutiamo di vedere.
Parla di attualità, con rabbia, passione, intelligenza e arguzia.
Trovate al link sotto il disco di Marco Sonaglia
Ballate della grande recessione
Qui invece le sue pagine social
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Marco Sonaglia – Canale You Tube
Articolo di Silvia Azzaroli e Marco Previtera