Il 21 aprile di questo straordinario, almeno dal punto di vista letterario, 2016, è stato festeggiato il bicentenario della nascita di Charlotte Bronte.
I festeggiamenti in Inghilterra sono stati preparati con cura dalla scrittrice Tracy Chevalier, (La ragazza con l’orecchino di perla) con letture, mostre alla National Portrait Gallery, con una nuova Jane Eyre presentata dal Northern Ballet ed il dramma To walk invisible di Sally Wainwright.
Charlotte Bronte, nasce a Thornton nello Yorkshire, ma la cosa più straordinaria in realtà, riguarda suo padre. Il reverendo Patrick Prunty (o Brunty) era un grandissimo ammiratore di Orazio Nelson e ne seguiva le battaglie.
Quando Nelson nel 1798 vinse contro i Francesi, liberò anche il Re delle Due Sicilie( si era formata una repubblica partenopea), restituendogli il trono, Re Ferdinando di Borbone per ringraziarlo lo fece Duca di Bronte e gli diede in perpetuo l’uso dell’Abbazia di Maniace. (Palermo).
Al reverendo Patrick non parve vero e cambiò il suo cognome con quello di Bronte, a cui aggiunse i due punti sopra per fare in modo che la lettura del cognome non fosse distorta.
Al bicentenario, hanno preso parte anche gli studenti della scuola di Bronte che hanno approfondito per l’occasione una scrittrice che viveva in un mondo così geograficamente e mentalmente lontano ma anche molto vicino.
“Jane Eyre”, romanzo che ha fatto diventare famosa Charlotte Bronte, ha avuto ben otto trasposizioni cinematografiche e televisive.
Tra le tante ricordiamo quella del 1943, in bianco e nero,con la regia di Robert Stevenson (stesso regista di Mary Poppins) con Orson Welles, Mr Rochester e Joan Fontaine. In Italia il film uscì con il titolo La porta proibita(riferimento alla porta della torre dove è rinchiusa la moglie pazza di Rochester).
Nel 1983, Timothy Dalton e Zelah Clarke ne fecero una versione per la tv inglese. Nel 1996 Franco Zeffirelli fece la sua versione con due grandissimi attori, William Hurt e Charlotte Gainsbourg, rispettivamente nei ruoli di Mr Rochester e Jane Eyre, ripristinando in entrambi i casi il titolo originale.
Ultima versione, quella del 2011, con Michael Fassbender e Mia Wasikowska.
Se volete leggere qualcosa sulle Sorelle Bronte esiste anche un saggio già disponibile in e-book, “Tre anime luminose tra le nebbie nordiche” scritto da Giorgina Sannino, e vi segnalo anche la pagina facebook” Sezione Italiana Bronte Society”.
Qualcos’altro? Sì, tra due anni per il bicentenario di Emily Bronte!
Vostra Roberta Marani