Si può definire un libro sulla forza delle donne la raccolta di racconti “Collisioni e Bellezza”, recentemente edita da New Press. L’autrice Marialuisa Barbera è un’artista dalle molte sfaccettature e si dedica in particolar modo alla scultura in ceramica, bronzo, vetro e altri materiali.
Il volumetto è stato presentato alcuni giorni fa all’Officina della Musica di Como con l’intervento di Andrea di Gregorio, noto editor che sta seguendo un bel campo fiorito di giovani scrittrici comasche (esordienti e non), e di Suor Marta Fagnani, abbadessa di un monastero trappista in Siria, al quale verrà destinato il ricavato dell’opera.
La forza delle donne è “creare bellezza là dove non ci sarebbe bellezza” ma anzi dolore, fatica… così commenta Di Gregorio a proposito di uno dei racconti, dove una madre affronta da sola la malattia gravissima del suo bambino, riuscendo a vedere bellezza e a generarla. Ma essere femmina è una sfida, come vediamo nel racconto di Ignazia, una degli alter-ego dell’autrice, il cui nome deriva non a caso dal latino ignis, cioè “fuoco”: “Ignazia capisce che allenava, fin da piccola, il suo coraggio per le sfide future”. Perché questo allenamento? Perché, risponde, aveva fratelli maschi e doveva dimostrare di essere all’altezza… (chi scrive ha avuto un sussulto in quel momento, avendo dovuto o voluto sempre dimostrare la stessa cosa davanti ai parenti che l’avrebbero preferita maschio, che avrebbero preferito fossero sopravvissuti i suoi fratellini maschi anziché lei; ma questa è un’altra storia. La cito per dire come questi racconti possono toccare nel profondo.)
Ma che differenza trova l’autrice tra la creazione artistica tramite la scrittura e quella con la materia delle sue sculture? “Nessuna” risponde. “Il processo creativo è analogo, devo solo scegliere tra cassette degli attrezzi diverse”.
Deliziosa Suor Marta che viene da un luogo dove è difficile vedere bellezza, la martoriata Siria dove “il nostro popolo è stato pesantemente ferito nella sua dignità” e dove Marta ha scelto di restare con le consorelle italiane, per portare la propria testimonianza. Parente acquisita di Marialuisa, durante i brevi rientri in Italia ama confrontarsi con l’artista. E contesta ad esempio la scelta della madre single del racconto che, abbandonata dal suo uomo, parla al bimbo malato dicendo che non importa, “siamo sempre stati tu e io”: per Marta è necessario aprirsi agli altri, non chiudersi in sé. E allo stesso modo con la propria fede rintuzza Di Gregorio: “La bellezza non si crea. La bellezza è data. A noi sta trovarla”.
Il tour di presentazioni farà tappa il 23 novembre alle 20.30 allo Spazio Libri La Cornice di Cantù, con letture dell’attrice teatrale Pia Mazza.