Faccio un lungo preambolo e poi vengo alle mie considerazioni. Alla fine questa non può essere una semplice recensione degli ultimi due episodi. Intanto se volete rinfrescarvi la memoria ecco qui le recensioni che ho fatto finora: Legion, la storia di David Haller e la terza stagione alla tag Legion.
Da qui in avanti sono presenti diversi SPOILER
Chi mi conosce sa che ho spesso tuonato contro la Fox. Un network che, per la maggior parte del tempo, si è dimostrata incapace di trattare la fantascienza in genere e, soprattutto, di gestire con coscienza i vari gioielli che aveva tra le mani. Però questa volta devo essere onesta. Devo ringraziare la lungimiranza di Fx, e del suo capo John Landgraf, se abbiamo avuto il piacere e l’onore di vedere una delle serie più coraggiose e creative che si siano viste sullo schermo dai tempi… beh… direi dalla terza stagione di Twin Peaks. E non la cito a caso, considerato che Noah Hawley, autore di Legion, ha ammesso candidamente che David Lynch è il suo regista preferito. Si è visto eccome in tutta la serie, sfidando lo spettatore a godersi il viaggio e a chiedersi quanto di ciò che sta vedendo fosse reale o meno e con qualche strizzata d’occhio a livello estetico, soprattutto nel settimo episodio della terza stagione. C’è stato un momento in cui mi sembrava di essere tornata a Mulholland Drive, al suo “Silencio”. Hawley ci ha sfidato in tutti i modi, invitandoci a non dare nulla per scontato, invitandoci a mettere in discussione tutto compresa la solita dicotomia buono/cattivo che tanto piace agli americani, ma che poco corrisponde alla realtà. Ci ha fatto innamorare di un personaggio, David Charles Haller Xavier, nonostante il suo essere un completo narcisista capace solo di vedere ciò che gli fa comodo e di uccidere senza pietà gente che gli metteva i bastoni tra le ruote.
E voglio fare un’altra grossa premessa: ciò che dirò… andrò a raccontare un po’ di cose e vorrei che la gente che mi legge, capisse che non sto giustificando nessuno, le cose terribili fatte rimangono tali, ma comprendo il meccanismo che è entrato in gioco.
Ed è passato un anno nel frattempo, un anno in cui ho tentato disperatamente di trovare un modo per raccontarvi la fine. All’inizio dell’ultimo episodio gli autori stessi ci avvertono che sì, questa è la fine della serie ma non sta a noi decidere se davvero sarà l’ultima volta che vedremo Legion sugli schermi oppure no. Io spero davvero con il cuore che non lo sarà e, soprattutto, spero che torni con le sembianze di Dan Stevens.
Quindi cosa posso dirvi dopo un anno di questa serie?
Tante cose. La prima, più importante di tutte. Ho riflettuto a lungo sulla illusione di David.
A delusion starts like any other idea…
Sono giunta alla conclusione che, in realtà, la frase “I’m a good person, I deserve love” fosse solo un sintomo e che la realtà stesse da un’altra parte. La vera tragedia di Legion, quella di cui Hawley ci parlava è il fatto che questo pover’uomo, David Haller, ha creduto di non essere amato da nessuno. Nella sua visione degli eventi lui non è stato amato dai genitori biologici, che lo hanno abbandonato affidandolo presumibilmente ai parenti della madre, non dai genitori adottivi che non vediamo mai – ed è per questo che prima ho usato la parola presumibilmente, perché nella narrazione non sono mai intervenuti – nemmeno dalla sorella Amy (Katie Aselton) che sì, ok, ha cercato di curarlo ma di fatto lo ha fatto rinchiudere in un ospedale psichiatrico. Anche l’amore con Syd si è rivelato ben presto fatuo. E’ bastata la manipolazione da parte di Farouk, che ha fatto leva sulle insicurezze della donna, per mandare in frantumi tutto.
Quando finalmente si rende conto che credersi non amato da nessuno è, appunto, un’illusione le cose cambiano radicalmente.
Lo si vede in due sequenze precise. La prima alla fine della splendida cover di Mother dei Pink Floyd, un duetto tra Dan Stevens e Stephanie Corneliussen, che interpreta la madre di David. La seconda quando Charles Xavier (interpretato da Harry Lloyd) dice a suo figlio: “ti adoro, questo non cambierà mai. Non mi ci vedo ad abbandonarti, potrei averlo fatto solo per proteggerti. Adesso però sono qui e voglio fare le cose nel modo giusto. Quindi per favore, piccolo mio, permettimi di farti da padre.” David scoppia a piangere facendo trasparire quanta sofferenza c’è stata in quei trenta e più anni di vita.
Quindi direte ora c’è il lieto fine, tutte le cose vanno a posto? Ni.
Arriverò a spiegare il perché di questa risposta.
Alcuni fan hanno lamentato il fatto che Amal Farouk (Navid Negahban) è stato riscritto nella terza stagione. No, non lo è stato, non per me. Il problema con i manipolatori è proprio questo. Loro pensano di agire per una loro concezione di amore, che non è ovviamente quella sana. La manipolazione mentale è sempre una questione di potere. Nella terza stagione Farouk dice: “Non puoi costringere qualcuno ad amarti. Ci ho tentato con te per 30 anni sin da quando eri un bambino.” Da un certo punto di vista Farouk non ha mai davvero osteggiato David. Lo dice in più punti, continua ad affermarlo di fronte a uno Xavier pronto a combatterlo e, alla fine, si trovano a chiacchierare come fossero amici. “Non sono venuto qui per sconfiggere David, ma per aiutarlo nella sua missione.”
Nella sua ottica distorta di manipolatore che ha sempre amato il ragazzo, lui ha cercato di far venire fuori ciò che Farouk pensava fosse la vera natura di Haller. “Noi siamo gli Dei” e in quanto divinità non dovremmo preoccuparci dell’etica dei miseri mortali. “Gli Dei fanno le leggi, non sono quelli che le seguono.” Lo aiuta anche a trovare la nave dove si trova Switch, proprio perché non è d’accordo su come quelli della Sezione 6 si stanno muovendo. E, onestamente parlando, è stato David a metterci una pezza contro i Time Eater la prima volta che tutti li hanno incontrati, mostrando forse per la prima volta la potenza di Legion. Amal Farouk ha manipolato e stuprato mentalmente David Haller per tutta la sua esistenza? Sì, eccome. E quello che mi fa infuriare è che pochi hanno parlato di questo perché… well, si tratta di un uomo. Ma è successo. E ha portato alla creazione di un uomo altrettanto manipolatore che ha, di fatto, stuprato Syd.
Ha distrutto la vita di tutti, David compreso ed è riuscito alla fine ad alienare Haller da tutti. Ci è riuscito perché è questo che i manipolatori veri fanno. Un esempio lampante di questo meccanismo lo troviamo nelle sette. E’ il motivo per cui certi guru alla fine esigono che gli adepti tronchino il rapporto con i familiari. Perché così diventano più facilmente manipolabili. Il principio qui è lo stesso.
Le cose cambiano quando però Farouk non può più sfruttare le insicurezze di David contro di lui. Quando questi si rende conto di essere sempre stato amato, contrariamente a quello che ha sempre creduto. Il vecchio Farouk, mostra il futuro a sé stesso giovane e questo capisce che la strada che ha preso con Haller è sbagliata e deve cambiare. Però qualcosa in sottotraccia rimane, quando gli propone di ripassare da lui una volta cresciuto, che potrebbero dominare il mondo. E David risponde secco: no, non ci penso nemmeno.
Nelle recensioni passate mi ero chiesta le motivazioni di Switch e l’unica risposta che abbiamo è che lei è tempo. I Time Eater non sono altro che una sorta di cani da guardia temporali che possono essere governati come si fanno con gli animali, con un fischietto.
E’ così che li ferma la seconda volta che Syd (Rachel Keller), David neonato, Gabrielle Haller e i due Loudermilk ( Amber Midthunder e Bill Irwing)li incontrano.
Il discorso che Switch (Lauren Tsai) fa a Syd è bellissimo.
“Syd Barret, Gabrielle Xavier e David infante. L’universo riconosce il fatto che voi esistete e che la vostra esistenza è importante. Posso vedere che hai sofferto molto, che le persone che hai amato hanno sofferto e ti chiedi se ha significato qualcosa. Lo ha fatto. Lo sta facendo ancora ora. Ciò che vale davvero non si perderà mai. Il David che conosci ormai è quasi andato. Il suo passato è cambiato di conseguenza anche il tuo passato cambierà.”
Ecco perché prima rispondevo con un ni alla domanda se vi è stato un lieto fine. Perché non lo è davvero. Il David che abbiamo visto per tre anni ha cessato di vivere. Quello che sarà, con un padre e una madre presenti, senza Farouk a manipolarlo mentalmente… non lo possiamo sapere.
Prima di sparire totalmente, David Haller chiede scusa a Syd per averla manipolata, per quello che le ha fatto. E lei chiarisce il fatto che non ha agito per salvare l’adulto ma il piccolo che è ancora innocente e non ha vissuto le cose atroci e non è diventato l’uomo ha fatto le cose ignobili che ha fatto.
L’ultima cosa che sentiamo, prima di vederli sparire nell’etere, è:
“David, be a good boy.”
E spero davvero che lo sia, finalmente libero dalla manipolazione di Farouk e consapevole dell’amore che i suoi genitori nutrono per lui.
Però questo non lo sapremo mai.
Possiamo solo sperarlo.
Legion è stato un viaggio incredibile, assurdo, bellissimo.
E, cosa non da poco, abbiamo avuto un finale con un criterio.
All’interno della Fox è stato l’equivalente di un miracolo.
Vi regalo un fan video che secondo me spiega molto bene cosa è entrato in gioco. Vedetelo solo se avete visto la serie. Per altro è uno dei miei preferiti.