Oggi abbiamo intervistato Giancarlo Valenti, creatore della Fondazione Imago Veltri, Museo del Levriero. La fondazione ha un sito, una pagina Facebook ed è anche un museo “fisico”, come ci racconterà meglio il nostro ospite.
Buongiorno Giancarlo, grazie di aver accettato di farti intervistare da noi di Over There.
Iniziamo con le domande di Gigliola
Come è nata la sua passione per i levrieri? Ne ha adottato qualcuno e dove?
La mia passione per i levrieri ha festeggiato nel 2018 il suo trentennale anche se devo dire la verità era nata all’inizio da mia moglie, per anni abbiamo cercato un allevamento e nell’epoca pre internet non fu facile trovarne uno per poi scoprire che l’unico allevamento in Italia era a pochi chilometri da casa nostra, per quasi vent’anni abbiamo posseduto solo levrieri di allevamento perché non vi era in effetti una alternativa, solo nel 99 con la chiusura del cinodromo di Napoli si cominciò a parlare di adozioni di levrieri in Italia e poi nel 2001 con la necessità di trovare una casa a più di 200 levrieri per la chiusura del cinodromo di Roma intervennero diverse associazioni straniere e sul loro esempio nasceva il GACI Greyhound Adoption Center Italy la prima associazione di adozione in Italia che io poco dopo avrei scoperto su internet portandomi in seguito alla mia prima adozione .
Dove ha reperito il materiale per il suo sito: biblioteche, ricerche d’archivio, testimonianze, altro?
L’incontro col GACI ed il suo Forum online è stato fondamentale per trasformare il mio hobby di raccogliere i levrieri che mi capitava di trovare sui libri d’arte in uno sforzo per creare una storia del levriero nell’arte,
Avevo un pubblico che si interessava alle mie storie ed alle mie immagini e la cosa si è sviluppata a dismisura con il passaggio dai libri alle ricerche online, attualmente batto a tappeto le collezioni online di tutti i musei del globo con risultati ragguardevoli, ho la fortuna che il levriero sia sempre stato amato dagli artisti fin dal 10.000 A.C. ed ormai il mio archivio cataloga una trentina di migliaia di opere d’ arte che io chiamo VELTRICHE dal nome medioevale del levriero , il Veltro di dantesca memoria.
Domande di Tatiana
Com’è nata l’idea della fondazione?
Il sito è stata la mossa successiva e devo dire che sono stato troppo ottimista nel definirmi una Fondazione perché i problemi ed i costi di una vera fondazione mi hanno bloccato anche se il nome è rimasto e quindi è meglio che mi definisca ARCHIVIO IMAGO VELTRI.
Il sito propone varie cose tra cui calendari e rivista, ci sono delle collaborazioni dietro oppure per il momento è un lavoro personale?
La rivista a cui vi riferite è quella del GACI che è uscita per 5 o 6 volte presentando diversi miei articoli sulla storia del levriero ma ormai è storia vecchia invece il calendario è una cara vecchia mia tradizione che si è trasformata ultimamente in una maniera per raccogliere fondi per il GACI, ogni anno cambia tema, quest’anno per esempio è dedicata a immagini di levrieri etruschi e si chiama LUCUMONICI LEVRIERI 2019, ma abbiamo avuto l’anno scorso i levrieri del celeste impero e prima i levrieri del profeta, levrieri rupestri e via di questo passo ed è tutto lavoro esclusivamente personale.
C’è/Ci sarà un posto fisico dove il pubblico potrà visionare le opere e/o gli archivi?
Infine dal 2014 è iniziata l’avventura Museo, ho trasformato la grande stalla della casa colonica dove abito in una raccolta di tutte le numerose stampe a tema levriero accumulate negli anni, ho scoperto che mi piaceva restaurare vecchie cornici trovate ai mercatini per inquadrare prima le mie stampe originali e poi le riproduzioni delle più belle immagini trovate nei musei ed in questo sono diventato molto bravo. Ho acquistato una grande stampante e posso stampare anche su apposite tele dopo aver migliorato l’immagine con photoshop, è la stessa tecnica che sto usando per ingrandire dei piccoli collage
Domande di Silvia
Secondo te sono animali difficili da gestire oppure no? Li consiglieresti a solo a chi ha una vera passione per i levrieri oppure a chi ama gli animali in generale?
Tutto questo generato dall’amore per quegli animali dolcissimi e meravigliosi che sono i levrieri, molto diversi dagli altri cani, un poco ritrosi e timidi a volte, molto felini dopo tutto. Restano tutto il giorno sul divano a leccarsi oppure a gambe all’aria, sono estremamente pigri, certo è meglio avere un giardinone come ho io perché possono sfogarsi un po’ ma basta un minuto di corsa e poi tutti a letto ma per assurdo sono più adatti ad un appartamento rispetto a tante altre razze. non abbaiano, non puzzano assolutamente, stanno tutto il giorno sul divano ….sono solo un po’ più grandi, unica attenzione non liberarli in luoghi non recintati perché hanno ancora un grande istinto predatorio e se vedono un gatto che passa partono e chi li prende è bravo in compenso il loro affetto e la loro lealtà sono impagabili ma sempre con toni sommessi e discreti…..noblesse oblige.
ed ecco un’immagine dei primi tempi del Museo insieme al mio indimenticabile Vitruvio
Tutte le immagini appartengono alla Fondazione Imago Veltri – Museo del Levrerio