Ciao Brando, grazie di aver accettato di farsi intervistare dal nostro piccolo blog.
Sappiamo che questo potrebbe essere il suo secondo mandato come deputato europeo. Prima di tutto vorremmo chiederti come nasce la tua passione per la politica?
Ho iniziato fin da giovanissimo a interessarmi alla politica, che vedevo come un modo per occuparmi della mia realtà quotidiana guardando anche al piano globale. Le prime esperienze politiche le ho avute nella Sinistra Giovanile, nutrendo da subito un forte interesse per le questioni europee. Prima di essere eurodeputato, infatti, sono stato consigliere provinciale e vicepresidente dei giovani socialisti europei.
Come è cambiata la tua vita da quando sei parlamentare europeo?
Mi muovo continuamente tra l’Italia e le sedi del Parlamento, come Strasburgo, dove si svolgono le plenarie, e Bruxelles, dove ci sono le commissioni parlamentari e vengono preparati i dossier su cui lavoriamo. Cerco inoltre di essere sempre molto presente nel mio collegio di elezione (Liguria, Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta) partecipando a incontri e dibattiti con cittadini e associazioni per informare sull’Europa e sul lavoro del Parlamento Europeo. Per fortuna, riesco ad avere un po’ di tempo libero per dedicarmi agli amici e ai miei hobbies (sono ad esempio molto appassionato di videogiochi e serie Tv).
Ho letto che hai cercato di contrastare le parti più pericolose nella normativa sul copyright: credi sia una norma giusta ora? Può davvero aiutare gli artisti?
Ho votato contro la proposta di riforma del copyright perché credo che l’Europa debba trovare un giusto equilibrio tra le rivendicazioni di chi detiene i diritti d’autore e la libertà della rete. Purtroppo la riforma non garantisce questo equilibrio.
Gli artisti e gli editori chiedono giustamente di essere retribuiti in maniera adeguata per il loro lavoro, ma la soluzione non può essere limitare la libertà della rete. L’articolo 11 impone alle piattaforme di sviluppare dei filtri di controllo per i contenuti caricati degli utenti: si tratta di un onere troppo gravoso per le piccole piattaforme online, che vengono così svantaggiate, mentre si consolidano quelle più grandi.
Secondo te in cosa la comunità europea può aiutare a migliorare la vita delle persone comuni?
L’Europa può fare molto per le persone, e in questi 5 anni abbiamo avuto risultati importanti. Abbiamo approvato misure per combattere la disoccupazione, specie giovanile (Garanzia Giovani, FSE+, Erasmus PRO) e per garantire diritti sul lavoro e condizioni eque (come la direttiva sui lavoratori distaccati o sull’equilibrio da tempo di lavoro e tempo di vita). Abbiamo inoltre stanziato fondi per infrastrutture, servizi sociali e progetti nel territorio (come il nuovo fondo sociale, i fondi strutturali o il fondo di sviluppo regionale).
Chiaramente, sono consapevole che serve lavorare ancora, per migliorare le politiche europee, soprattutto sulle tematiche legate al mondo del lavoro e alle politiche sociali. Nei prossimi 5 anni, se sarò rieletto, intendo ad esempio battermi per un sussidio europeo di disoccupazione e per di dire i tirocini gratuiti.
E a proposito di questo: perché hai scelto di diventare parlamentare europeo?
Ho scelto di diventare parlamentare europeo perché credo che le grandi sfide di oggi possono essere affrontate solo in ottica europea. Gli stati nazionali sono insufficienti, e da convinto federalista credo che sia necessaria un’Europa più efficiente e più unita, che dia rappresentanza a ogni Paese membro, promuovendo sviluppo e giustizia sociale.