C’è della poesia nella brillante pellicola, seppure non scevra di lungaggini, diretta da Aisling Walsh, “Maudie-Una vita a colori”. Una realtà pittoresca e due teatranti che reggono un palco bucolico: mi riferisco a Ethan Hawke e Sally Hawkins, rispettivamente nei panni di Everett Lewis e Maud Lewis.
I due interpreti riescono ad impreziosire le imperfezioni ed i lati oscuri dei loro personaggi e a mettere in scena in maniera egregia il rapporto conflittuale tra una donna che tende a colorare la realtà che la circonda e a contrastare col talento e la passione per la pittura l’artrite reumatoide da cui è affetta e un uomo apparentemente ruvido e brontolone; insomma “…due calzini spaiati, uno stirato l’altro stropicciato e anche tutto bucato…ruvido e grigio..”.
Il personaggio che Hawke interpreta si discosta molto da quello interpretato nella trilogia di Richard Linklater (Before Sunrise, Before Sunset- Prima del tramonto e Before Midnight). Qui, infatti, si è alle prese con un uomo burbero, un incrocio tra il nonno di Heidi e l’uomo di nome Ovo del film di Hannes Holm. Maudie si propone come domestica all’uomo che diverrà poi suo compagno di vita e con cui vivrà in una casetta in Canada. Dopo aver scomodato il nonno di Heidi mi permetto un ipotetico collegamento tra la signorina Rottermeier e gli abitanti del paese che mormorano e non vedono di buon occhio tale connubio.
I soggetti prediletti dalla pittrice sono animali, fiori e scenari per lo più paesaggistici. Inizia a disegnare e dipingere cartoline a mano fino ad ottenere una visibilità tale che nel 1970 la White House, sotto la presidenza di Richard Nixon, le commissiona due dipinti.
C’è dell’eleganza nelle opere dell’Alda Merini della pittura; trasudano di quell’arte che difficilmente si può apprendere, che si ha dentro, che si può trasmettere e di cui ci si può appassionare, c’è, altresì, della bellezza nell’essere se stessi, nel poter mostrare e condividere i propri difetti e le proprie debolezze, senza dover piacere necessariamente a tutti.
Il biopic è approdato su Infinity TV il 1° dicembre 2017, dopo essere stato presentato al Telluride Film Festival ed in seguito al Toronto International Film Festival.