Luna – Vi parliamo dell’evento che ricorda lo sbarco sul nostro satellite
Cosa farebbe il nostro “arcidivulgatore” se potesse incontrare il genio Leonardo da Vinci?
“Gli mostrerei come funziona una camera oscura, per passare alla fotografia, ai filmati… poi il deltaplano e gli direi: caro Leonardo, una cosa non avevi capito, che l’uomo non può volare come un uccello… ma bastava una vela con delle bacchette, avresti potuto costruirlo tu”.
E’ stato Piero Angela a infiammare la platea (e anche palchi e gallerie, naturalmente) del Teatro Sociale di Como durante la serata “ Da Galileo Galilei allo sbarco sulla Luna ”, organizzata per il 16 maggio scorso con la Società Italiana di Fisica, in concomitanza con la seconda Giornata Internazionale della Luce. Una serata molto ricca (forse un pochino lunga la parte musicale) che ha alternato musica classica, teatro, interviste e filmati, sotto la conduzione di Piero Bianucci, editorialista scientifico attualmente a La Stampa e autore del recentissimo “Camminare sulla Luna. Come ci siamo arrivati e come ci torneremo”.
Presente per la primissima parte dell’evento la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che ha menzionato le bellezze comasche ma anche le glorie scientifiche annunciando che avrebbe sostenuto la candidatura di Como come “città creativa” dell’UNESCO.
Due brani a tema eseguiti al pianoforte da Christian Leotta, la Sonata al Chiaro di Luna di Beethoven e la Sonata D571 di Schubert, hanno incorniciato la parte centrale della serata, con interventi di Silvia Rosa Brusin, Paolo Nespoli e in collegamento skype Piero Angela. La Brusin, vicecaporedattore RAI e responsabile del TGR “Leonardo”, ha commentato alcuni propri filmati sulla conquista dello spazio, in particolare la celebre intervista con Buzz Aldrin; pochi sanno che fu una sua idea (di Brusin) raccolta dalla NASA quella di inserire nel rover Curiosity in partenza nel 2012 per Marte le copie digitali dell’autoritratto di Leonardo da Vinci e del suo Codice sul Volo degli Uccelli (primo trattato sul volo mai scritto).
Paolo Nespoli, diventato astronauta dopo 8 anni nell’esercito, studi universitari in aeronautica e astronautica a New York e un periodo come ingegnere responsabile dell’addestramento astronauti in Germania, con verve e simpatia ha illustrato le sue esperienze durante l’addestramento e poi sulla Stazione Spaziale Internazionale, incantando tutti con un video di immagini della Terra dallo spazio, realizzato con altri due compagni e visionabile su YouTube digitando “Silence NASA”.
Esilarante il breve scambio di battute nel foyer con alcuni giovani addetti al controllo delle presenze che non l’avevano riconosciuto nonostante la notevole presenza fisica (ma nascondeva la maglietta da astronauta sotto un normalissimo giubbotto): “Scusi, è registrato?” … “Suppongo di sì. Cosa devo fare?”
Ma a “infiammare” il pubblico, dicevamo, è stato Piero Angela in diretta Skype, ricordando dapprima il suo primo incontro con Nespoli allora circa ventisettenne: “Mi dice: Voglio diventare astronauta. Ma, è pilota di aerei supersonici? No? Ha una laurea in materie scientifiche? Conosce almeno l’inglese o il russo? Niente di tutto questo. Poi quando l’Agenzia Spaziale Europea presenta il nuovo astronauta… Ma, è lui!” e gli ha fatto eco Nespoli: “Avevo seguito i tuoi consigli”. Angela ha anche annunciato in quell’occasione il programma in onda in questi giorni sul 50° anniversario della conquista della Luna, realizzato con il figlio Alberto.
A concludere la serata uno spettacolo teatrale molto particolare, ideato e interpretato da Alessandro Bettini, professore emerito di Fisica all’Università di Padova, già direttore dei laboratori di fisica del Gran Sasso e di altri esperimenti al CERN ecc. nonché membro della Società Galileiana di Scienze e Arti: attraverso le parole stesse di Galileo (una lingua perfetta e preziosa, molto ammirata da scrittori famosi!) si sono ripercorse le sue scoperte scientifiche, con commento di musiche d’epoca scritte da suo padre Vincentio e suo fratello Michelagnolo Galilei, grazie al Duo Dolcesuono e cioè Paolo Tognon alla dulciana basso e soprano e Pier Luigi Polato al liuto e arciliuto.