Appuntamento da non perdere al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, che durerà fino al 22 ottobre: una mostra promossa, Resonances II Exhibition, partita lo scorso 10 ottobre e creata dal Centro Comune di Ricerca (JRC), il settore della Commissione europea per la scienza e la conoscenza.
Questa esposizione fa parte del programma delle celebrazioni per i 60 anni dei Trattati di Roma.
Sono stati realizzati 16 opere da artisti e scienziati che provengono da dieci differenti paesi dell’Europa e che hanno lavorato nella Scuola estiva del 2016 del JRC. Il tema proposto era quello di declinare in più forme il concetto di “Fairness” ossia: equità e giustizia.
Gli artisti interpellati sono diversi: da Fabio Lattanzi Antinori, a Frederik de Wilde, da Alan Alpenfelt, Evelina Domnitch & Dmitry Gelfand, Honey & Bunny e molti altri ancora. Tutti con la loro forza creativa volta al coinvolgimento dello spettatore per suscitare diverse interessanti riflessioni.
Le opere in questioni toccano 5 diverse aree: la società, l’economia, la natura/l’ambiente, la scienza e il cosmo ma, in realtà, toccheranno temi interconnessi l’uno con l’altro. E’ in questo senso che la mostra prende il nome di “Resonances”
Ci teniamo a sottolineare diversi grandi eventi, con annesso momento di dibattito, che faranno parte dell’intero pacchetto del biglietto di ingresso del Museo:
LORENZO MONTANINI “THE GRAND SCIENTIFIC AND SOCIAL EXHIBITION”
Domenica 15 ottobre dalle 16 alle 17.30
Padiglione Ferroviario – senza prenotazione
Ispirato a “Il Museo dei Grandi Viaggi, Serragli, Carovane e Ippodromi” di P.T. Barnum è un’opera che vuole porsi come metafora della generica incapacità di accettare le differenze e dei luoghi comuni sui migranti. Sulla scena si vede un carro al cui interno vi sono appunto diversi migranti (The Wagon Cage), alcune vetrine con una donna, che indossa un indumento integrale mentre un’altra non indossa nulla. Durante un movimento circolare le due donne si scambiano i ruoli (The Burgarium). Sempre sul carro vi sono un cannone di quelli usati per sparare proiettili umani, una palla di cannone umana e uno schermo televisivo dove si annuncia un attentato terroristico attraverso l’uso di immagini di repertorio degli ultimi eventi accaduti in Europa. (The incredible Human Cannonball)
Radio Frankenstein DI Markus Zohner (V.M. 14 anni)
Domenica 15 ottobre alle 15 e alle 17
Un’altra performance teatrale, questa volta realizzata da Markus Zohner, in cui i visitatori verranno coinvolti nel più grande interrogativo della razza umana: potremmo sopravvivere alla morte? Che cosa ci rende ciò che siamo? Cosa ci rende umani? Il nostro cuore? Gli occhi? Il cervello? Oppure perché abbiamo quel ginocchio, quella sofferenza alla spalla, quella predilezione per quel budino alla vaniglia? La fede in Dio? Quella memoria della nonna?
Su prenotazione online dal lunedì prima dell’evento su www.museoscienza.org e presso la biglietteria del Museo. Il giorno dell’evento fino ad esaurimento posti.
FAIRNESS SALON
Domenica 15 ottobre dalle 15 alle 16 e dalle 16 alle 17
Spazio Olona – senza prenotazione
Dibattiti sui temi paura, equità, transumanità, migrazione, economia.
Lorenzo Montanini, un regista e attore, e Daniela Ghio che lavora nell’ambito della demografia aprono una discussione su “Lo specchio imperturbabile: The Grand Scientific and Social Exibition”. Il loro punto di vista vuole spaziare tra arte, scienza per creare una sorta di ponte ideale. Come è stato possibile che due persone dall’ambito lavorativo così diverso siano riusciti a collaborare e a creare qualcosa per il Programma Resonances?
Invece Martin Haeblesreiter, artista con vocazione da ricercatore, ci mostra la sua opera “The Market of Externalities”, soffermandosi sui principi estetici e sulle colonne portanti scientifiche.
SECRET SOUND STORIES DI ALAN ALPENFELT
Domenica 15 dalle 11 alle 13 e dalle 14 alle 17
Seduti su uno sgabello con addosso delle cuffie mentre un misterioso e invisibile sconosciuto ci osserva e una voce ci parla, narrandoci di storie legate a delle fotografie che vi sono lungo il percorso delle mostra, storie di posti famosi e uomini normali, come noi.
Un percorso bisbigliato, che coinvolge a livello intimo, da scoprire lentamente, all’interno degli spazi del museo, un invito a mettersi alla prova, cuffie alle mano.
Le varie opere sono sistemate per intero tra l’edificio Monumentale, padiglione Ferroviario e Spazio Olona del Museo. Tutte quante sono accomunate da un fil rouge che ha origine dalle paure e dai sogni per il futuro, per passare a discutere sul denaro, sul cibo, sull’acqua che giornalmente viene consumata, per continuare con il clima e ciò che la medicina moderna offre al mondo.
E’ possibile altresì accedere al Padiglione Olona per visitare 8 installazioni con lo stesso biglietto d’ingresso al Museo.
Disclaimer: tutte le immagini e i video presenti nell’articolo provengono dal sito www.museoscienza.org
Articolo redatto da Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia