Amnêsia fa parte del grande pacchetto di Studio Plus, app che la Tim mi ha regalato questa estate e che è stata lanciata lo scorso inverno da Vivendi e dalla stessa compagnia telefonica italiana.
https://www.youtube.com/watch?v=KSACws0fLmQ
Poco alla volta cercherò di recensire quelle le miniserie che sto seguendo, a cominciare da questa,creata da Patrick De Ranter e Jérôme Fansten e interpretata da Caroline Proust, Pascal Rénéric,Mathilde Goffart e Steve Driesen.
La trama è abbastanza semplice ma molto inquietante.
Vi avviso che da qui in avanti saranno presenti degli Spoiler.
Tutti gli abitanti della Terra sono colti da improvvisa amnesia, proprio come recita il titolo.
Da quello che si capisce hanno perso la memoria di chi sono non dell’uso della tecnologia.
Ciò che è interessante è che le reazioni sono tutte molto verosimili, non vi sono esagerazioni da kolossal made in Usa.
C’è chi reagisce in maniera isterica sì e ad un certo punto si formano delle ronde per proteggere le città e capire chi è chi e purtroppo qualcuno viene ucciso per sbaglio ma non scoppiano guerriglie da pazzi invasati.
E c’è chi reagisce nella maniera più logica possibile, dopo un primo momento di smarrimento.
“Voglio tornare a casa.”
Iniziano così a piazzare volantini di persone che ricercano figli e genitore scomparsi tramite le foto di famiglia e le memorie dei cellulari.
La storia si concentra soprattutto su una famiglia, il cui padre, lavorando fuori città in un cantiere, decide di tornare appunto a casa, mentre la figlia, prigioniera in un magazzino, dopo aver litigato con la madre, prima del blackout, prova a fare altrettanto.
La cosa interessante è che prive di memoria madre e figlia sapranno ritrovarsi lentamente, superando rancori e cattiverie reciproche.
Non può non coinvolgere anche il resto dei ragazzi rinchiuso al magazzino, tra cui una ragazza che finisce per credere di essere un’altra pur di avere un appoggio e un posto dove tornare.
E non può non coinvolgere il padre della famiglia anche perché le cose non stanno proprio come sembrano e il colpo di scena finale lascia talmente interdetti che ci vuole qualche secondo per capire cosa diamine sia successo.
Non ve lo svelo, vi dico solo, che, a parer mio, credo sia una critica alla società di oggi, troppo dipendente da questi dannati cellulari, che sembrano le nostre certezze.
Chissà quando arriverà la seconda stagione, se ci sarà, perché mica può finire in quel modo lì.
Prima dicevo che non vi sono esagerazioni, anche nelle reazioni negative.
Non vorrei sembrare una ultra-europeista anti-americana, perché esistono opere Usa davvero notevoli, quello che intendevo è che si poteva banalizzare la tematica con baracconate di poco conto.
E’ interessante come la fantascienza, nella sua accezione migliore, sappia riflettere molto sull’oggi e sulle nostre paure più profonde e come si possa costruire una storia di questo genere senza usare un solo effetto speciale.
Vedremo se Studio Plus avrà intenzione di darci una seconda stagione di questa piccola chicca.
Per ora posso dire che è promossa ma c’è molto altro da dire.