Un buon episodio tutto sommato, questo Supernatural 10×16: Paint it black, certamente migliore del precedente. Da un lato abbiamo Crowley e Rowena, dall’altro i Whinchester che seguono un caso riguardante un fantasma vendicatore e omicida. era un po’ che non si trattava di fantasmi e ne sentivamo la mancanza, ma francamente abbiamo preferito di gran lunga l’altra storyline fino a che Dean non è entrato nel confessionale … e così ancora una volta è l’intensità di Jensen Ackles a nobilitare la parte di puntata riguardante i due protagonisti dello show. Le due storyline sono completamente separate ma seguendo Rowena capiamo ben presto che non rimarranno così per molto.
Ma iniziamo da Sam e Dean: delle persone si suicidano in maniera dolorosa e assurda per delle circostanze normali, hanno in comune solo che frequentano tutti la stessa chiesa cattolica. Ovvio che le indagini inizino da lì, per noi spettatori non ci sono misteri: vediamo subito che la presenza entra nelle sue vittime nella chiesa. Poco dopo l’arrivo di Sam e Dean si passa all’omicidio da parte della posseduta, ma non è che faccia differenza, sono tutte uccisioni.
Nella chiesa ci sono due giovani suore una racconta la sua storia a un’altra, dopo un po’ apprendiamo che quella che racconta la storia di amore infranto deve essere l’entità visto che la sua storia risale al 1500, era la modella di un pittore a Firenze. La giovane modella si innamorò del pittore, lui non ricambiava, lei andò fuori di testa (normale del tutto non lo era mai stata come apprenderemo), la famiglia la manda in convento, lei esce dal convento va nello studio del pittore per distruggere il suo lavoro, lo trovo a fare sesso e lo ammazza. Viene condannata come strega e bruciata. Se è bruciata, ormai sappiamo le regole, non sono le sue ossa a tenerla ancorata al mondo dei vivi, e meno male! che doverle andare a pescare in Italia non sarebbe stata la cosa più comoda. Allora come è arrivata? i suoi effetti personali fanno parte del tesoro di famiglia che andò alla Chiesa Cattolica e ora parte di quegli averi sono finiti in questa chiesa. L’ipotesi di Dean è che lo spirito sia legato al diario personale della monaca e chiede a Sam di bruciarlo, Sam è convinto che invece converrebbe leggerlo prima e non ascolta Dean. E meno male! Perché in realtà la pazza sciroccata aveva dato il suo sangue e un pezzo di un dito al pittore per diventare parte del ritratto, quindi è quello da bruciare, se Sam avesse bruciato il diario senza leggerlo non lo avrebbe scoperto e non avrebbe potuto salvare Dean appena in tempo
Come dicevamo la parte più interessante è Dean nel confessionale, ma perchè ci va se Dean non è nemmeno cattolico? Semplice: perchè i nostri fratelli preferiti suppongono correttamente che la presenza si aggiri attorno al confessionale.
Infatti le vittime si erano tutte appena confessate, piccolo dubbio: perchè dopo la confessione di Dean prende il prete invece che lui? Un mistero.
La confessione dicevamo, prima Dean cazzeggia, si mette a parlare del suo modo di fare superficiale con le donne e pure il prete forse si accorge che sta cazzeggiando, poi però prende l’occasione di sfogarsi, ovviamente non racconta al prete per filo e per segno cosa sta passando, gli dice però che sono successe delle cose che gli rendono la paura della morte più vicina e che non vuole ancora morire. Davvero: bravo, bravo, bravo Jensen in questa scena. Finale di puntata con Sam che come al solito dice a Dean di crederci (sembra uno di quei parenti di malati terminali di cancro, ma che altro potrebbe fare?) e Dean che risponde OK in un modo che lo capirebbe pure uno che sta svoltando l’angolo per i fatti suoi che non ci crede.
Passiamo a casa Crowley: il tran tran quotidiano con Rowena che blandisce il figlio da un lato e lo rimprovera dall’altro, Crowley che non sappiamo fino a che punto si fa abbindolare e la stessa Rowena che sfoga le sue frustrazioni abusando dei sudditi del figlio. Alla fine Crowley si convince a fare più di quello che la made gli chiede, lei gli chiedeva di intercedere per lei con la potente Congrega, Crowley porta la strega che aveva bandito la madre in catene dalla figlia le lascia sole. Grazie a un interrogatorio a suon di sganascioni viene fuori che la Congrega è meno dell’ombra di quello che Rowena ricordava, sono state cacciate e decimate dagli Uomini di lettere, e i segreti degli incantesimi più potenti sono stati sottratti e seppelliti nei loro bunker.
Chi conosciamo noi che discendono da una stirpe di cacciatori per parte di madre e da un Man of letter nell’albero genealogico del padre? e che ora vivono in uno dei orlo rifugi? Questo è il punto dell’episodio in cui capiamo che le storyline di Sam e Dean si incroceranno presto con quella di casa Crowley. Rowena trasforma l’altra strega, Olivette, in un criceto e la mette in gabbia, poi prova a toccare l’argomento Winchester col figlio ma Crowley continua a ribadire che con i Winchester continuerà a trattare a modo suo e che non li ucciderà. Crowley, ma pure dopo che ti hanno fregato la lama? ma questo è proprio amore non corrisposto, povero cucciolo. Chi pensa che la stagione finirà con Crowley che fa fuori la madre per salvare i Winchester? Speriamo di no, sarebbe così forzato e banale allo stesso tempo.
In conclusione come abbiamo detto, ribadendo che questa stagione è discreta ma lontana dai massimi fasti della serie, in questo episodio:
Rowena: molto bene;
Crowley: Sheppard sempre un piacere da vedere ed ascoltare, ma sul personaggio sospendiamo il giudizio fino a che non scopriremo se davvero si farà abbindolare dalla madre;
Dean: Ackles spettacolare, una delle travi portanti della stagione invecchia come il buon vino;
Sam: fa il suo, niente da dire.
Battuta dell’episodio:
Prete: Do you truly believe in God, Agent? Because that can be a comfort.
Dean: I believe there is a God. But I am not sure he still believes in us.