Terra – Idee per salvarla da Marco Ravaglia di Planetary Advance
Ciao Marco prima di tutto grazie di aver accettato di rispondere alle nostre domande
Grazie a Voi di questa opportunità e di avermi posto domande così interessanti tali da permettermi risposte a largo spettro!
Iniziamo con le domande di Silvia Azzaroli
Perché è così importante riuscire a creare un’economia eco-stostenibile, che nel contempo permetta di conservare i posti di lavoro?
Se la scelta fosse realmente tra salvare il nostro pianeta o le nostre economie, penso che chiunque sceglierebbe la prima soluzione. Tuttavia poniamoci una domanda: cosa succederebbe se tutti gli esseri umani riducessero la loro impronta ecologica al minimo indispensabile per una esistenza dignitosa? Eliminando tutti i prodotti e servizi futili, il tasso di occupazione, la raccolta fiscale e il PIL scenderebbero drasticamente. Un paese come l’Italia, a causa del suo enorme debito pubblico, dovrebbe dichiarare default immediatamente ed accettare un aumento portentoso della tassazione e l’eliminazione di gran parte del welfare.
Un ambientalista radicale potrebbe anche accettare questa situazione, ma ci sono delle altre conseguenze da approfondire. Innanzitutto bisogna sottolineare che, al calare del reddito, cala anche drasticamente la coscienza ecologica delle persone e soprattutto delle aziende ( basti pensare allo smaltimento dei rifiuti). Inoltre è facilmente constatabile che anche la corruzione è molto più presente nei paesi poveri ( basti pensare a come in molti paesi africani o dell’ america latina i governi concedono alle multinazionali di distruggere il loro territorio per concessioni minerarie o per la creazione di piantagioni con monocoltura, che rendono il terreno sempre meno fertile). In definitiva credo che questo scenario nel lungo termine sia ancora peggiore rispetto allo status quo.
Se la popolazione della terra fosse di 2-3 miliardi di abitanti allora sarebbe anche ipotizzabile di abbattere il sistema capitalista, al fine di indirizzare la produzione solamente verso quei prodotti o servizi che migliorano la qualità della vita sostanzialmente, e vietare business ” inutili” come ad esempio potrebbe essere l’industria dei videogames per computer o consolle.
Viceversa con una popolazione di 8 miliardi di persone in rapida crescita, si crea una richiesta di lavoro enorme che può essere soddisfatta soltanto se sdoganiamo il consumismo e stimoliamo il commercio internazionale ad esempio evitando di porre dazi o balzelli di qualsiasi tipo.
Un altro fattore da tenere ben presente è l’enorme stock di debito pubblico e privato mondiale che è ben più del doppio rispetto al pil di tutte le nazioni. Considerando l’alto livello di interdipendenza bancaria, una prolungata stagnazione oppure anche l’insolvenza di un particolare asset ( vedi mutui subprime 2007) può causare gravissime recessioni e una ulteriore polarizzazione della ricchezza.
In conclusione dobbiamo assolutamente riformare la nostra economia capitalista, in quanto ci sono tantissimi investimenti di cui il nostro pianeta e i suoi abitanti hanno drasticamente bisogno, ma che non vengono effettuati perché chi detiene il potere finanziario trova forme di remunerazioni più redditizie per il loro capitale.
Questa considerazione rende indispensabile la necessità di implementare la forza finanziaria del settore pubblico, senza tuttavia aumentare la tassazione, in quanto non sarebbe accettata dalla popolazione ( basti vedere cosa è successo in Francia, Cile ed Ecuador quando i governi hanno aumentato il prelievo fiscale sui carburanti).
Sarebbe davvero frustrante se fra qualche anno la scienza ci regalasse la possibilità di eliminare la Co2 dalla nostra atmosfera oppure dagli oceani ( magari anche plastiche e microplastiche), ma non ci fossero i capitali necessari per azioni a così ampio spettro.
Infine bisogna rimodulare le tasse sui consumi, ad esempio sostituendo l’ IVA con un balzello che si recupera al termine vita del prodotto ( con il riciclaggio). Una bottiglia d’acqua che costa 30 Cent dovrebbe avere il prezzo di 50 C e i 20 C si recuperano solamente una volta che si è smaltito il prodotto in maniera corretta. Sicuramente è una noiosa scocciatura, ma è il modo più semplice per superare il dualismo tra consumismo ed ecologia.
Hai trovato qualcuno disposto a finanziare il tuo progetto?
Per il momento ho provato a rivolgermi soltanto al Tellus Institute di Boston, ma non ho ricevuto risposta alla mia e-mail informativa.
Sto valutando di contattare la società torinese ” Argotec”, la cui mission è bruciare le tappe nella conquista dello spazio e che ovviamente beneficerebbe delle enormi risorse finanziarie che sarebbero rese disponibili se lo scenario proposto dovesse realizzarsi.
Cosa pensi dei tanti movimenti ambientalisti nati finora?
I movimenti ambientalisti giovanili hanno veramente fatto schizzare l’ ago della mia bussola della fiducia sull’ ottimismo. Grazie a loro, le tematiche ambientali sono all’ordine del giorno e questo ha spinto anche i governi ad indirizzarsi sulla strada giusta.
Tuttavia le proposte concrete sono di impatto marginale e si punta molto sulla riduzione dell’impronta ecologica personale, senza però proporre un progetto di ampia portata, che sicuramente aumenterebbe drasticamente le nostre possibilità di salvezza.
Domande di Tatiana
Quando e come ti sei avvicinato alla questione ambientale?
Mi sono appassionato all’ambientalismo fino a quando ero alle elementari, probabilmente perchè ho sempre amato la geografia e lo studio di questo bellissimo pianeta, dotato dei più disparati ecosistemi e intriso di una spettacolare biodiversità animale e vegetale.
Il momento preciso in cui sono diventato ambientalista è quando ho assimilato il concetto di estinzione. Sappiamo bene come sono fatti i bambini e anche se perdono il più brutto dei loro giocattoli sono molto infelici, perchè non riescono ad accettare l’emozione derivante dalla perdita di un qualcosa che non tornerà più. Mi ricordo che consultando la lista degli animali estinti provai un senso di tristezza incredibile e ancora maggiore fu il sentimento di frustrazione di non riuscire a capire come tanti animali del diciannovesimo secolo si fossero estinti per la caccia indiscriminata dei colonialisti europei.
Una emozione così forte l’ho provata nuovamente anche dopo aver visto il film Avatar. Sicuramente essendo cresciuto ero più capace di accettare la realtà, ma quel film mi ha fatto sognare che ci fosse anche una relazione di energia spirituale fra Gaia e tutti i suoi abitanti, e che quindi fosse ancora più sacrilego distruggere questa armonia senza tempo.
In tempi più recenti ho appreso che l’effetto serra sarebbe potuto aumentare esponenzialmente a causa del rilascio del metano imprigionato nel permafrost. Essere ecologista diventa una necessità anche per quei misantropi a cui non interessa delle generazioni future, in quanto questa bomba ad orologeria potrebbe avere esiti nefasti fatali in solo dieci anni.
Su che basi nasce e si basa il tuo progetto?
Essendo laureato in economia aziendale, mi è capitato di leggere la proposta di Frosti Sigurjonsson ( monetary reform – A BETTER MONETARY SYSTEM FOR ICELAND) in cui dopo diverse considerazioni interessanti ( tra cui anche studi sull’ inflazione, che in Islanda è stata molto forte sino al 1997), si proponeva di stimolare l’economia con una riforma monetaria.
Pur non condividendo diverse delle sue soluzioni, questo scritto ha aperto una breccia nella mia ragione e mi ha convinto che la politica monetaria può essere davvero la bacchetta magica per agevolare lo sviluppo economico, diminuire la disuguaglianza, eradicare la povertà ed ovviamente propedeutico per la creazione di un nuovo modello capitalista eco-sostenibile.
Più recentemente ho anche studiato le proposte MMT (moder – monetary- theory), di cui però non condivido l’ estrema disinvoltura con cui si vorrebbe concedere ai governi l’ uso di queste risorse finanziarie, che potrebbero essere sprecate in progetti populisti o per taroccare i bilanci nazionali. A mio parere questi capitali devono essere usati esclusivamente per investimenti pubblici strategici …fornisco qualche esempio
a) investimenti a favore della scienza e dei ricercatori
- b) investimenti a favore degli ecosistemi e del dissesto idrogeologico
- c) Sviluppo e produzione di una nuova generazione di canadair che possano estinguere il fuoco in tutto il mondo nel più breve tempo possibile, grazie ad un sistema di allerta globale satellitare
- d) investimenti per la conquista spaziale ( non possiamo continuare a distruggere il nostro pianeta per l’estrazione di materie prime ad esempio)
- e) investimenti per una agricoltura più naturale ( permacultura e in futuro agricoltura idroponica ) e per la creazione di invasi per la raccolta dell’acqua piovana
- f) piantare tanti alberi e magari creare una piccola foresta urbana ai margini di ogni città: magari una foresta dotata di tantissima biodiversità di cui magari i cittadini possono prendersene cura e rilassarsi durante la calura estiva
Energia alternativa – con un progetto a lunga scadenza si potrebbe trovare un’alternativa al petrolio e ad altri elementi che un giorno potrebbe diventare difficili da reperire, gli interessi in ballo sono tanti, ma secondo te quale sarebbe il giusto input per far cambiare le cose?
Per esaltare la mia mente mi impone di stravolgere la premessa temporale alla tua domanda: potremmo affrancarci dal petrolio nel giro di 5 anni.
Putroppo è molto difficile per la mente umana da accettare, ma la Terra in questo momento è visitata da specie extraterrestri molto avanzate. L’ esercito e la marina degli USA qualche mese fa ha ufficialmente confermato ( con tanto di video ripresi dalle telecamere dei jet militari) di trovarsi in situazioni di ingaggio con veicoli che sfidano le leggi della fisica, e questo succede dalla seconda guerra mondiale ( i piloti gli avevano affibbiato il simpatico nome di “Foo Fighters”). Ritengo molto probabile che il governo USA sia in possesso di tecnologia aliena e che se i ricercatori più brillanti di tutto il mondo si unissero, supportati da copiosi finanziamenti, nel giro di 5 anni potremmo godere di nuove tecnologie in grado di creare energia pressoché illimitata ad un costo irrisorio.
Questo non avviene per diverse ragioni, innanzitutto ci sarebbe un grave scandalo per la sicurezza nazionale ( ci sono stati molti episodi in cui gli UFO hanno preso temporaneamente il controllo dei missili nucleari) ed inoltre non si vuole rinunciare, in caso di una futura guerra mondiale, di giocarsi il jolly di veicoli costruiti grazie a studi di reverse engineering
Bisogna constatare che la lobby del petrolio ( assieme a quella bellica) è il deus ex machina del partito repubblicano e che se le tecnologie free energy dovessero diffondersi liberamente, tutte le riserve petrolifere non varrebbero quasi più nulla. Ovviamente dei miliardari americani non ce ne frega nulla, ma lo stesso non può dirsi di quei paesi arabi e non solo che basano la loro economia sull’estrazione di questa sostanza.
A mio parere se si raggiungesse un accordo mondiale che garantisse alle società petrolifere di continuare ad operare in regime di oligopolio per 300 anni, allora credo che entro 5 anni potremmo risolvere il più grande dei nostri problemi, cioè l’approvvigionamento energetico.
In che modo si potrebbero abbattere le lobby?
Il fenomeno delle lobby esiste fin da quando alcuni cacciatori sono diventati sedentari ed hanno cominciato a praticare l’ agricoltura. Tuttavia con il passare del tempo la ricchezza si è polarizzata sempre di più e questo fenomeno è diventato sempre più odioso, perché assomiglia tanto ad un Robin Hood all’incontrario.
Il mio suggerimento non è tanto quello di combattere le lobby, ma bensì quello di combattere il fenomeno della corruzione. A mio parere sarebbe sufficiente emanare delle leggi dove si premia finanziariamente colui che denuncia e porta le prove di essere stato vittima di un tentativo di corruzione. Immaginiamo un ricercatore che viene avvicinato da un rappresentante della Monsanto, e che in cambio di 30.000 euro il ricercatore deve presentare uno studio scientifico fasullo dove si dimostri che il glifosato non sia cancerogeno. A mio parere il ricercatore che denuncia alle forze di polizia e fa arrestare il corruttore, dovrebbe ricevere dalla Monsanto 1000 volte la cifra proposta per il tentativo di corruzione. Così facendo potremmo anche rendere la corruzione un fenomeno sporadico e non endemico come lo è attualmente.
Domande di Chiara
1- Il tuo progetto sostenibile è di larga scala e coinvolge chi sta al vertice di molti poteri decisionali. Ma il mondo è fatto anche di piccola gente: quali iniziative concrete possiamo cominciare a fare noi maggioranza di piccole gocce nel mare?
Ridurre la nostra impronta ecologica è certamente il primo passo che la nostra coscienza ci consiglia intimamente. Tuttavia il mio consiglio è quello di aderire al risveglio di coscienza globale che si sta lentamente diffondendo con i movimenti new-age. Sono già stati piantati i semi di una nuova religione basata semplicemente sull’ amore incondizionato verso la natura e tutti gli esseri viventi. Quando le persone vengono guidate in questo cammino, si concentrano sul qui ed ora e riescono a distogliere la mente dalla paura e dai pensieri futili; diventa perciò possibile assimilare fisicamente quelle benefiche energie che si sprigionano durante gli stati di elevazioni della coscienza ( il cervello produce onde alfa). Le persone che intraprendono questo cammino diventano più pazienti, più ottimiste, più altruiste ( poiché il loro falso ego ne risulta indebolito) e il benessere psicologico ha delle dirette ripercussioni anche sul benessere fisico. Il mio consiglio è quello introdurre i propri amici in queste pratiche, nella consapevolezza che una società dove prevale questa mentalità, è una società più resiliente e felice e dove il rispetto della natura e del prossimo è un valore fondamentale ormai ancorato alla coscienza
2- Far leva sui giovani è più che legittimo, quali iniziative possono essere invece più adatte per quegli adulti che devono essere convinti a cambiare il proprio stile di vita?
Gli adulti e gli anziani a mio parere dovrebbero cominciare a cambiare il loro stile a partire dall’ alimentazione. Studi scientifici dimostrano che a partire dai trent’anni si dovrebbe cominciare a diminuire il consumo di carne ed oltre i settanta sarebbe consigliabile una dieta quasi vegana.
Mi piacerebbe che gli enti pubblici promuovessero questo stile di vita, costruendo edifici e allestendo orti urbani dove gli anziani possano ritrovarsi sia per coltivare le verdure, sia per cucinare gustose pietanze vegetariane e vegane, con dei costi irrisori per i soci. Il costo di funzionamento di queste strutture verrebbe nella peggiore delle ipotesi ripagato in una ventina d’anni come conseguenza dei risparmi sulle spese sanitarie. Se questa pratica si dovesse diffondere la natura ne trarrebbe un grandissimo giovamento e a quel punto calando drasticamente il bisogno di carne, potremmo agevolare gli allevamenti estensivi, dove gli animali possano trascorrere gran parte della loro vita all’aria aperta e rendendo così superfluo il massiccio uso di antibiotici.
Grazie ancora.
Lo Staff di Over There