The Expanse Recensione della 4a stagione
The Expanse, quella che per noi è la miglior serie di fantascienza attualmente in onda, è arrivata alla quarta stagione, grazie ad Amazon Prime, che l’ha salvata dalla chiusura anticipata.
Questa stagione è stata molto complicata, buone idee, alcuni nuovi interessanti personaggi ma anche qualche problema di troppo, causati, soprattutto, da improvvise accelerazioni temporali, che, lo ammettiamo, ci hanno parecchio spaesato.
La quarta stagione si apre, in pratica, da dove era finita quella precedente. Una volta aperto l’anello creato dalla protomolecola, gli esseri umani si dedicano alla sfida più grande: quella di trovare nuove terre abitabili.
I membri della Rocinante sono stati incaricati da Chrisjen Avarsarala di recarsi su New Terra per capire cosa sta succedendo ma, soprattutto, per controllare che non vi siano tracce della molecola che possa mettere in pericolo quella parte di popolazione in cerca di una nuova casa e nuove possibilità di vita.
Avvertiamo che da qui ci saranno pesanti SPOILER su tutta la stagione.
Una volta arrivati lì, scopriranno che i Belter chiamano New Terra, New Eros mentre il gruppo e sono in conflitto con i terrestri, convinti che vogliano portargli via quel pianeta che coltivano da anni.
Anche perché, oltre alla Rocinante, viene mandata una nave di scienziati terrestri, che sono visti come invasori e quindi vengono uccisi quasi tutti, tranne due, Chanda Wei e il simpaticone di Adolphus Murty, quando si dice nomen omen, interpretato da Burn Gorman, che poraccio ormai è legato a vita ai ruoli da ehm ehm beh diciamo da antipatico.
Infatti è così dai tempi in cui interpretava Owen in Torchwood, dove quantomeno il suo personaggio aveva un’evoluzione positiva ma solo una volta zombizzato.
Questa però è un’altra storia.
Torniamo a The Expanse.
Ora non per fare sempre quelle pro disperati ma è possibile che si scopra una nuova Galassia, con diciottomila nuovi pianeti abitanti (è un’iperbole) e debbano andare tutti su New Terra? Non è che i Belter abbiano proprio torto ad essere sospettosi.
In parallelo a questa vicenda vediamo che Chrisjen è in campagna elettorale contro Nancy Gao, sua ex assistente.
E qui veniamo ad una delle complicazioni della serie. L’idea di una lotta tra la giovane e la matura leonessa è quantomeno interessante ma siamo oneste. Nancy l’abbiamo vista molto poco. Non sappiamo molto di lei e questa sua improvvisa candidatura ci lascia perplesse perché, per tutta la durata dell’elezione, noi vediamo quasi sempre il punto di vista Chrisjen. Non c’è un solo momento in cui vediamo Nancy, oltre il suo lavoro. Zero approfondimento. E se le sue ragioni, per certi versi, possono essere anche giuste, tipo il vedere la protomolecola come un’opportunità oppure, ci duole doverlo dire, accusare Avasarala di aver considerato il proprio ruolo come quello di una regina eletta a vita. Il problema è che oltre quello non sappiamo altro. Quindi come si fa a provare empatia per lei anche se, furbescamente, prende nel suo staff, tutti quelli che aveva scavalcato?
Pensate ancora che la fantascienza sia slegata dall’attualità? Chi l’ha votata, chi ha permesso che lei concorresse contro Chrisjen evidentemente ha dimenticato le vicende di Eros e, soprattutto, il rischio che la Terra ha corso. Non ci sembra molto diverso da certe dimenticanze in politica nella nostra realtà.
Tra i nuovi personaggi interessanti c’è la dottoressa Elvi Okoye, anche lei di etnia Belter, interpretata dalla carismatica e talentuosa Lindie Greenwood. Non per fare le sborone ma noi lo avevamo detto dai tempi in cui interpretava Jenny di Sleepy Hollow che questa ragazza bucava lo schermo e avrebbe fatto carriera e così è stato.
E il suo personaggio non è da meno.
Elvi è l’unica “locale”, che sembra comprendere fino in fondo James Holden, proprio perché è una scienziata e gli fa capire quanto sia grande il dono che ha, nonostante il nostro sia giustamente un “messia riluttante” per mille umanissime ragioni. Elvi, infatti, nonostante la paura, non si ferma davanti a nulla e vuole sapere la verità, anche per tenere al sicuro la sua gente.
E credo che questa ricerca della verità abbia avuto il suo peso nel rapporto con Miller. Holden dice chiaramente di aver bisogno di solitudine per poter sentire con chiarezza la voce di questi nella sua mente. Però, con nostra somma sorpresa, il detective si fa sentire anche dalla scienziata, il cui intervento sarà cruciale nella risoluzione di una missione che libererà il pianeta dagli effetti deleteri causati dalla molecola.
Arriviamo ai veri e propri problemi di questa stagione.
Il primo.
Possiamo ammettere che stanno girando veramente troppo intorno alla storia della protomolecola, senza arrivare al dunque? Abbiamo capito che è un elemento naturale che può aiutare l’umanità ad evolversi ma anche creare dei gran danni, se non viene usata nella maniera corretta. E poi? Siamo alla quarta stagione, magari qualche elemento in più potreste dircelo.
Capiamo chi dice che non è successo niente su questo lato perché obiettivamente sulla protomolecola non sappiamo niente di più di quello che sapevamo nella terza e nemmeno nella seconda.
Secondo problema.
E’ entrato in scena Marco, che solo alla fine della stagione scopriamo essere l’ex di Naomi nonché il padre del figlio di lei.
Marco, lo diciamo subito, ci ha intrigato non appena è entrato in scena. Ci ricorda Anderson Dawes, il capo dell’Ape, ex partito terroristico, ex perché ormai da tempo dialoga con i terrestri e Marte.
Marco ha motivazioni solide per fare ciò che fa. Non è un semplice assassino e ridurlo a questo sarebbe banale. Bene, entra in scena che è un ragazzino, che sta per essere ucciso da Camina, Klaes ed altri membri dell’Ape, che non vogliono più usare le armi.
Dopodiché rientra in scena che ha 20 anni di più, ha un figlio che è appunto figlio di Naomi.
I casi sono due o l’attore ha 20 anni veramente ed è stato invecchiato digitalmente oppure hanno cambiato attore. Il problema è che non possono certo farci credere che siano passati pochi anni dalla sua mancata esecuzione eh.
E qui veniamo ad un altro problema simile. La figlia della dottoressa Lucia, anche lei membro dell’Ape, entra in scena che è una bambina e poi è adolescente.
Costerebbe molto mettere delle scritte esplicative? Ci viene da citare un nostro amico: “Spiegare? Perché spiegare?”.
The Expanse è già abbastanza ingarbugliata anzi per citare un film famoso, La spada nella Roccia: “E’ già abbastanza confusa così com’è”, tirar fuori i salti temporali avanti e indietro, senza dire nulla, non è salutare per nessuno.
E a proposito della figlia di Lucia, lasciateci dire che lei e il padre ne escono malissimo. Possono avere tutte le motivazioni del mondo ad avercela con Lucia ma tagliare i ponti con lei, con una tale crudeltà, oltretutto mentre lei è moribonda, senza darle manco una chance, dopo che Lucia, oltretutto, ha rischiato per loro, no.
Questa è una pessima citazione di E.R., dove già faceva schifo di suo la scena ma così sono riusciti persino a fare peggio dell’originale.
Lucia ha sbagliato? Sì ma ha agito per amore e vorremmo capire perché se un uomo fa così, qualche chance ce l’ha sempre, una donna quasi mai.
Gli unici che davvero provano a capirla o che non la giudicano sono Naomi e Alex. La prima perché si è trovata nella stessa posizione di Lucia. Comprende che si possono fare errori, credendo di compiere le scelte giuste e, soprattutto, sa che nella vita ci sono occasioni in cui ci si può redimere e imparare.
Sin dall’inizio della serie, invece, Alex non ha fatto altro che attirare l’attenzione degli spettatori con il suo essere un marziano atipico. La sua storia personale, il fatto che ha dovuto accettare il fatto di non essere il padre e il marito che avrebbe voluto a causa della sua passione per lo spazio ha donato uno spessore in più.
Complice anche il carisma innato di Cas Anvar (celebre anche per Le regole del delitto perfetto e The Strain) che fa sì che illumina la scena ogni volta che lo si vede.
Ammettiamo senza nessun problema che avremmo voluto tantissimo avessero scelto lui, al posto di Strait, per il ruolo di Holden.
Alex è attirato subito da Lucia, forse perché in lei rivede lo stesso dilemma personale nello scegliere tra la famiglia e la propria passione.
Non la giudica mai, si prende cura di lei, le salva la vita quando invece lei si vorrebbe lasciar morire.
E’ il motore empatico della Roci, oltre ad esserne il capitano.
Altro problema. La storia di Bobbie. E’ molto interessante.
Lei che aiuta il nipote a uscire dalla droga e la scoperta che le autorità di Marte siano in parte corrotte (cosa che si sapeva già dalle stagione precedente), è intrigante. Solo che abbiamo avuto poco tempo.
Almeno un episodio intero sulle sue vicende andava fatto.
Si crea una gran confusione e basta.
Ciò ci dispiace molto perché amiamo Bobbie, è un ottimo personaggio e la sua storyline merita veramente più minutaggio.
Non è giusto relegarla in un angolo.
Stiamo parlando della protetta di Chrisjen, oltretutto.
Noi ringraziamo Amazon Prime per il lavoro che sta facendo e comprendiamo che gli sceneggiatori stiano,a loro volta, facendo i salti mortali per far quadrare tutto ma, ammettiamo, con tristezza, che questa stagione è veramente troppo ingarbugliata e non tutti hanno il giusto spazio.
Questo significa che la bocciamo? No assolutamente no. E’ una buona stagione, con ottimi spunti e anche delle splendide scene, sia intimistiche che madri.
E tra le scene madri ben riuscite ci tocca mettere la morte o meglio l’assassino di Klaes ad opera di Marco e suo figlio.
Un bel colpo di scena che ci ha devastate. Amavamo Klaes Ashford, era un signor personaggio, interpretato da un grandissimo attore, David Strathairn, famoso per L’ultima Eclisse e Good Night and Good Luck.
Klaes ci mancherà e osiamo sperare che la sua morte, quantomeno, porti a qualche svolta nella trama.
Quando abbiamo terminato la visione della quarta stagione siamo state sollevate dal fatto che ce ne sarà una successiva. Gli autori sono dei veri criminali a chiuderla in un modo così forte da lasciarci con il fiato in gola ma che non riveliamo per non rovinare la visione.
Vi lasciamo con il simpatico video della lettura del copione della quinta stagione
Potete vedere The Expanse qui Prime Video The Expanse
Articolo redatto da Simona Ingrassia e Silvia Azzaroli